Paolo Bonolis: perchè parlavo da solo

Aspettando Paolo

9 novembre 2019. Roma

Libreria nuova, centro commerciale “I Granai”.

Presentazione del libro di Paolo Bonolis – Perché parlavo da solo-.

Tante persone lo aspettano, certo non capita tutti i giorni di poter incontrare un personaggio del suo spessore. Dopo averlo conosciuto, mi trovo a osservarlo e pensare a quanto mi sembri davvero una persona profonda. Lo dico pensando a tutte le sfaccettature che questo termine possa richiamare: intelligente, sensibile, coinvolgente.

Arriva emozionato e sorridente. Parla di sé stesso, del padre, dei figli.

Risponde alle domande, anche alla mia. Una domanda non semplice.

Sensibile e attento

Gli parlo della disabilità, argomento che conosce bene e gli chiedo cosa avrebbe fatto, come si sarebbe comportato, se avesse avuto un handicap di qualsiasi tipo. Un po’ come il mio.

Paolo, in un primo momento, ” temporeggia” diplomaticamente. Non è semplice rispondere a una domanda così diretta. Me ne rendo conto.

Poi, però, chiarisce in modo estremamente diretto il problema.

Per coloro che detengono il potere di scelta, la persona disabile può essere un peso.

Effettivamente le barriere architettoniche riducono il nostro potere di azione. Se non posso raggiungere facilmente la sede di un lavoro, ovviamente non posso essere scelta. Ed è più facile cambiare persona, piuttosto che eliminare le barriere.

Ma Paolo Bonolis, nel suo discorso, tocca un’altra mia credenza. Le barriere architettoniche sono sì un problema, ma forse lo sono meno delle barriere mentali. Sia quelle che abbiamo noi disabili sia quelle caratterizzano tante persone comuni. Queste barriere mentali sono scaturite dalle paure che sono state innescate nella maggior parte di noi grazie all’educazione che abbiamo ricevuto.

E’ per questa ragione che trovo particolarmente bello “Perché parlavo da solo”. Un libro in cui Paolo si racconta umilmente, con passione. Parla di sé stesso, dei suoi figli, del concetto di amore romantico, amore della diversità che ognuno di noi ha dentro di sé e fuori di sé.

Parla del suo gatto, del concetto che ha degli animali: originale e attento ai loro bisogni reali e non a ciò che vuole l’uomo. Qui si vede la sua profonda sensibilità.

Gli affetti, i ricordi, le abitudini

“Vale per le cose materiali e anche per i sentimenti: se fai attenzione a ciò che qualcosa ti dà sei contento, se fai attenzione a ciò che ti toglie vivi una vita infelice “.

Questa frase mi ha colpito particolarmente, la condivido pienamente.

Solo con questa forma mentis si può essere veramente Entusiasmabili!

Apprezzare ciò che la vita ci regala e gustarne i frutti!

Il concetto che ha l’autore dell’amore mi affascina tantissimo. Il tempo porta all’amore vero e può essere un privilegio di tutti arrivare ad essere come fratello e sorella… Non è una cosa brutta anzi è come si diventasse parenti! Il tempo porta a un legame così strettamente intenso che non si riesce a distinguersi l’uno dall’ altra.

Nel suo libro è ben chiaro il concetto che ha di diversità, quando parla della figlia Silvia: -riesce a battezzare tutti al primo sguardo-.

“Mia figlia Silvia è nata il 23 dicembre 2002, con una grave patologia che ha richiesto diversi interventi per poter essere sistemata.

Guardavo mia figlia negli occhi e, mentre ci fissavano con intensità e probabilmente dispiacere per la sua condizione iniziale, mi sono reso conto che, invece, in lei c’era una luce rivelatrice. Ho capito subito che era dotata di un’estrema consapevolezza.

“A diciassette anni, Silvia c’è eccome ed è una ispirazione quotidiana per tutti noi”.

Paolo parla a lungo della sua esperienza alle – Special Olympics’ a Montecatini Terme. Ha provato delle emozioni incredibili che ammette di far fatica a descrivere. Forti forti. Emozioni che fanno cambiare prospettiva. Una prospettiva che porta a riconsiderare tutte le nostre credenze su come funzioni il mondo. Rompere queste convinzioni come descritto nel libro di Paolo Bonolis è decisamente un compito della comunità Entusiasmabili!

È bella la storia, è fantastico il suo autore, dritto, schietto e dolce allo stesso tempo. Ed è ancora più bello sapere che i proventi del suo libro vadano alle persone disabili gravi. Un progetto meraviglioso, una sorta di “casa” dove potersi curare vicino ai propri cari: “Adotta un angelo” fatto dal Ce.R.S.

Il libro è assolutamente da leggere, perché è scritto da una persona sicuramente Entusiasmabile.

Grazie Paolo.


Arrivederci alla nostra video intervista Entusiasmabile!