Risate entusiasmabili: potere dell’umorismo per la resilienza

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Introduzione

Saper attraversare con umorismo una situazione sconvolgente è un talento incredibile, che riesce ad alleviare stati di tristezza, senso di solitudine e momenti di rabbia negli adulti come nei bambini.

Per chi come me si trova spesso in aula virtuale, un gatto che passeggia sulla tastiera durante il video workshop fatto su Zoom (o su qualunque altra piattaforma 😊) diventa un momento di rottura, che può essere vissuto come divertente e gioioso, o come una scocciatura dei compagni di classe.

Tutto dipende dal facilitatore, ossia, da chi utilizza ciò che avviene in quel momento per creare un contesto umoristico utile. Una decina di giorni fa, durante uno di questi eventi, una delle partecipanti si è trovata davanti il gatto Nikita.

Stavamo parlando di intelligenza emotiva e stress e stavo per introdurre alcune tecniche per allentare il contributo del cortisolo sempre più presente nelle nostre vite e non sempre benefico quando rilasciato in troppe quantità (per non lo sapesse il cortisolo è una incredibile sostanza chimica, che serve per direzionare la nostra preziosa attenzione verso le cose importanti).

Uno dei meccanismi per abbassare il cortisolo è la respirazione e la capacità di utilizzare delle musiche particolarmente rilassanti.

Ora c’era Nikita che voleva aumentare il cortisolo della sua padroncina. Come fare per disinnescarlo?

La conversazione andò più o meno così:

“Benvenuto a questo super micione, come si chiama?”

“Nikita” (persona ancora leggermente imbarazzata)

“Wow, bel nome. Tutto dovremmo avere un Nikita così da creare diversivi durante le riunioni che ci annoiano, ma, soprattutto, per sfruttarne le caratteristiche speciali. I gatti hanno una caratteristica super speciale, fanno le fusa e le fusa sono vibrazioni con una particolare frequenza, capace di … rilassare!”

Per cui quando ci allietano con le loro preziose fusa, connettiamoci con loro e lasciamoci trasportare 😊.

Questo aspetto di coinvolgere Nikita nel mio speech in modo spiazzante, ha reso il mio intervento completamente diverso da altri più … Normali. Ma vi posso assicurare che la stessa cosa è successa anche in tanti altri workshop, dove sono comparsi figli, suocere, passanti vari… 😊

A volte, le situazioni sono state imbarazzanti? Senza dubbio sì, anche solo per l’imprevedibilità dei commenti degli ignari di essere inquadrati nel meeting. Divertenti? Potete scommetterci! Soprattutto se chi sta parlando ha la prontezza di riflessi umoristici dalla sua 😊.

E tutto ciò funziona bene, sia da un punto di vista di marketing personale, ma anche, come sottolineano gli esperti, dal punto di vista dei vantaggi emozionali che ne derivano. Siamo in un momento di grande stress per la pesantezza emozionale dovuta alla pandemia e alla scarsità di contatti sociali che ne sono derivati.

Scovare opportunità di umorismo in situazioni come queste è il modo migliore per navigare la situazione. Perché quella risata che si genera aumenta la memorizzazione delle tecniche raccontate (la gioia insieme alla sorpresa è amica dell’apprendimento rapido) e genera tutti i neurotrasmettitori del benessere, quali serotonina ed endorfina, ossitocina e dopamina, quattro neurotrasmettitori potentissimi per lenire l’influenza del cortisolo in eccesso, che stiamo vivendo nella nostra vita di tutti i giorni.

Resilienza

L’umorismo offre, quindi, una preziosissima capacità di risposta alle complesse difficoltà che le persone si trovano a dover affrontare. E sarebbe bellissimo che ci insegnassero fin da piccoli a godere del potere dell’umorismo. Infatti, molti articoli scientifici raccontano di quanto le persone sarebbero più felici e più resilienti se facessero affidamento sul proprio senso dell’umorismo.

Tutto ciò porterebbe a una migliore capacità di gestire le innumerevoli sfide dell’infanzia  e le crescenti aspettative (tutte le proiezioni che ci buttano addosso le figure genitoriali e gli insegnanti), in essa riposte.

La ricerca eseguita dal team di Mary Kay Morrison, autrice di Using Humor to Maximize Living e fondatrice della Humor Academy presso la Association for Applied Therapeutic Humor, mostra che la risata, come l’esercizio fisico, aumenta l’adrenalina e il flusso di ossigeno, rilascia diversi neurotrasmettitori, tra cui in particolare l’endorfina, che facilitano il benessere e accelerano la frequenza cardiaca.

Proprio come un buon allenamento, questa detonazione di energia si traduce in una eccitazione che si trasforma in sensazione di relax e calma, un abbassamento di cortisolo incredibilmente benefico.

Problem solving e decision making

Qualcuno può avere il dubbio che si tratti di una semplice sensazione. Invece, altri studi mostrano come l’umorismo possa contribuire a potenziare le nostre capacità di problem solving e decision making.

E per i più scettici è possibile visualizzare le scansioni della corteccia cerebrale, che rivelano quanto l’umorismo ispiri la creatività e aiuti la capacità di pensiero critico.

“L’umorismo è un elemento essenziale per uno sviluppo cerebrale sano, tanto nei bambini quanto negli adulti”, afferma Morrison.

L’umorismo allena la nostra resilienza, attivando meccanismi di difesa di cui abbiamo bisogno per diventare maggiormente capaci di affrontare le avversità.

Essere in grado di ridere quando ci troviamo davanti alle sfide della vita (chi più, chi ancora di più 😊) – ad esempio, davanti a del caffè buttato contro il muro a causa di un movimento maldestro (come successo proprio stamattina al sottoscritto 😊), o davanti ad un altro possibile lockdown da pandemia, che non vorremmo più vivere, ma che non possiamo escludere oggi – può aiutarci a gestire il nostro benessere emotivo.

Morrison aggiunge che l’abilità di cogliere dell’umorismo in una situazione sconvolgente è un talento incredibile. Può perfino alleviare gli stati di tristezza (anche vicino alla depressione), ridurre il senso di solitudine e trasformare la rabbia in energia. Vale per i bambini (molto più abili di noi) e negli adulti, che come me a volte hanno perso la naturale abilità a passare da uno stato all’altro emozionale.

La speranza

Vorrei chiudere con un’informazione che spero possa darci una speranza in più. L’umorismo si può allenare (lo so che avete in mente casi difficili, ma concentriamoci per prima cosa su noi stessi e non sugli altri).

Non significa diventare dei comici (anche se qualcuno prendendoci gusto potrebbe anche trovare nuove strade). Significa sperimentare metodi e tecniche capaci di farci diventare più abili a passare da situazioni complesse, disturbanti, ossia da emozioni spiacevoli a fantastiche riletture umoristiche.

Uno spiazzamento che a volte necessita di un po’ di pensiero laterale, la rottura di schemi noti (si pensi a chi sa cambiare le finali dei colmi, spiazzando chi ascolta) o chi sa creare sillogismi che vengono puntualmente disattesi, facendo sorridere i più.

Ogni cosa che accade può essere fonte di risata. Serve costruire un buon terreno umorista con noi stessi (l’autoironia è il primo passaggio comico da mettere in campo) e con l’altro. La compresenza di questo terreno condiviso rende possibile l’effetto magico.

Percorso di allenamento

Per chi ha figli, tra l’altro, i workout di allenamento sono ancora più facili, perché abbiamo un pubblico ben disposto a giocare con noi e a ridere anche di fronte a tentativi maldestri. Ma quale miglior insegnamento possiamo dare ai nostri figli se non quello di sbagliare e ridere dei nostri stessi errori?

Pensateci bene. Stiamo imparando a giocare con l’umorismo e contemporaneamente abbiamo creato le radici per insegnare ai nostri figli come essere più divertenti. Infatti, mentre sperimentiamo immagini, vignette divertenti, battute speciali, approcci laterali alle conversazioni, stiamo mostrando la via del divertimento ai nostri cuccioli.

Non tutti nascono già comici, ma tutti possono, con un po’ di allenamento, entusiasmarsi nello sperimentare e giocare per prima cosa in uno spazio comico sicuro come quello familiare e poi sconfinare con gli amici, nella scuola, ecc…

“È un’abilità che può essere coltivata e sviluppata, e tanto il nostro background quanto il nostro carattere influiscono sullo stile e sulla pratica del nostro senso dell’umorismo”, aggiunge Morrison.

Anche guardare serie tv e film divertenti insieme può essere un bel modo per apprendere. Qualche mese fa ho visto LOL – vietato ridere con mio figlio. Ci siamo sbellicati insieme, puntata dopo puntata.

Poi visto l’entusiasmo che si era generato, ho comprato due microfoni, uno rosa e uno blu (beh la scusa per acquistarli ufficialmente era usarli per lavoro, … ma non ditelo in famiglia 😊) e il tubo sonoro di Frank Matano.

Già solo con questi due strumenti molto semplici, abbiamo iniziato a fare qualche gag. Poi abbiamo provato a imitare Ciro (il vincitore), mentre fa dei movimenti, fingendo di avere tre braccia. Nel farlo ci siamo divertiti un mondo.

Vi ho raccontato questo aneddoto, perché ho capito che possiamo scoprire possibili soluzioni umoristiche, ritmi umoristici, contesti umoristici, anche vedendo serie e film divertenti, video simpatici, e, comprando giocattoli rumorosi.

L’importante è farlo insieme, creando il contesto umoristico giusto, dove la risata venga spontanea.

Qualche punto di attenzione

Ora, è giunto il momento per togliere un po’ di romanticismo. Ci sono anche dei confini da non superare. Bisogna imparare a ridere con l’altro e non dell’altro. Per cui non tutte le battute che ci vengono in mente sono coerenti con il contesto che stiamo vivendo.

Se siamo di fronte a persone che hanno ragione di essere tristi e stanno cercando di elaborare, non hanno bisogno della nostra leggerezza, perché in quel preciso istante ci vivrebbero come aggressivi e della battuta fatta potrebbero ricordare solo la nostra insensibilità.

Un altro confine da non superare è quello del sarcasmo, che nasconde dietro la battuta una critica velata (neppure troppo 😊). L’umorismo è entusiasmabile solo quando è leggero e puro, dove non c’è alcuna verità nascosta. Dove la trasparenza e l’autenticità sono protagonisti.

Cosa vorrei che vi portaste a casa

Per tutto quello che ho condiviso, vi chiedo di…

Imparare a creare i giusti contesti per ridere di gusto, in modo ironico e autoironico,

Fare esercizio, spiazzare le persone con un po’ di pensiero laterale, rompere gli schemi noti (si pensi a chi sa cambiare le finali dei colmi, spiazzando chi ascolta) o creare sillogismi che vengono puntualmente disattesi, facendo sorridere i più.

Sbagliare con gusto, mettendo l’errore nel suo giusto inquadramento, un ottimo trampolino di apprendimento.

Cibarvi di letture, serie tv, film, video e libri divertenti, perché magari non sarà subito evidente, ma coltiveranno il vostro splendido umorismo!