Roberta e l’incidente che le ha cambiato la vita

Roberta e l’incidente che le ha cambiato la vita

Roberta solare, 31 anni e mezzo. Roberta è felice. Appena  la si incontra, è la prima cosa che percepisci, anche se, Roberta è seduta e non può alzarsi. Roberta è in carrozzina. Non ha paura di raccontare, condividere la sua esperienza. Mi ha raccontato di quel giorno di agosto che le ha cambiato la vita.

Intro

Con un sorriso, dice “Non so come spiegarvi … La mia vita è più bella adesso. Sono in grado di apprezzare le cose belle”. La guardo negli occhi con curiosità e Roberta continua “So gustarmi cose a cui prima non davo la minima attenzione!” Gli occhi vanno in alto, poi in basso, alla ricerca di parole che possano ben descrivere ciò che è avvenuto. “Era il 14 agosto, ero in macchina, ho sentito l’impatto! Poi non ricordo più niente. Mi sono ritrovata nel letto di ospedale. Da un lato la sensazione rassicurante di essere salva, dall’altro lato, sentivo che c’era qualcosa che non andava. La sensibilità nelle mie gambe non c’era più!” Mi rendo conto mentre la osservo ricordare l’evento e le sue conseguenze di quanto possa essere stato duro accettare di svegliarsi diversi da prima. Gli occhi si inumidiscono. Sta rivivendo la scena e la sensazione assurda di scoprire che una parte del proprio corpo non risponde più come prima.

La storia:le sensazioni, le emozioni

Una ragazza di 22 anni( quando c’è stato l’incidente), che si ritrova in questa condizione. Nel fiore delle proprie possibilità. Eppure, Roberta mi guarda dritta negli occhi e mi dice. “Quel giorno, sembra da pazzi, ho  cominciato a vivere davvero e non posso scordarmelo”. Nel ricordare l’evento, le ho chiesto se provava rabbia nei confronti di chi l’ha investita. No, ormai ha elaborato quanto è successo e per quanto le emozioni siano state forti e non sempre facili da provare, si è liberata della rabbia e dell’odio. Mi fa riflettere sentirla parlare con questo tono pacato nei confronti di chi le ha suo malgrado cambiato la vita. Ha avuto dei momenti bui che racconta, con una minuziosità incomparabile. Riguardano il tempo trascorso nel centro di riabilitazione. È lì che ha fatto i conti con il cambiamento. Si è confrontata con altre persone in estrema difficoltà. Persone con problematiche anche più toste delle proprie. Questo confronto l’ha aiutata da diversi punti di vista. Da un lato, aveva davanti agli occhi altre persone che avevano già elaborato il proprio lutto personale per la perdita di una parte delle proprie funzionalità. Dall’altro lato, scopriva suo malgrado un lato di cui non era per nulla consapevole.

“I disabili hanno dei diritti. Ma la nostra società non è in grado oggi di garantirli, perché molto spesso le persone non sanno cosa si provi ad essere disabile.”

Il cambiamento

Grazie a quest’esperienza di confronto,  ha capito che doveva conoscere perfettamente tutti i suoi diritti riguardanti la sua “nuova condizione”. Ne andava della sua vita futura. Della sua dignità di essere umano, anche in una condizione diversa. Roberta diventa così consapevole che ogni giorno i diritti delle persone disabili vengono calpestati. Dall’arroganza? Dall’indifferenza? Dall’ignoranza? Un mix di tutti e tre? Solo una perfetta conoscenza dei propri diritti e una forte determinazione le hanno permesso di ribellarsi alle ingiustizie. Si è sentita spesso fuori luogo, anche perché gli stessi disabili non fanno squadra per i propri diritti.

“Forse sì, durante i primi tempi mi sono sentita un extraterrestre al quale veniva chiesto di cambiare totalmente. Ho avuto diverse volte paura di non farcela. Di non trovare le forze per rompere le barriere al cambiamento.”

New life

Mi domandavo spesso cosa avrei potuto fare di diverso. C’erano strade che non ho percorso e che potevo percorrere per velocizzare questo cambio culturale? A me viene in mente che, forse, se ci fosse stata all’epoca, una community come Entusiasmabili, Roberta avrebbe avuto una realtà con la quale confrontarsi sotto tanti aspetti e magari fare rete per far valere i propri diritti con maggiore forza. Glielo chiedo e Roberta mi risponde “Mi avrebbe fatto davvero comodo. Non sai quanto ci si sente soli nel combattere queste battaglie. Entusiasmabili può, infatti, fare la differenza per creare nuova cultura nei confronti della diversità”.

Oggi, fortunatamente, Roberta ha trovato la sua dimensione, è diventata una blogger, si occupa di moda, e fa la consulente per abbattere le barriere architettoniche di Barcellona Pozzo di Gotto, un paesino delizioso, situato nella sua meravigliosa Sicilia. E poi …  Ha continuato a ballare. Infatti, oggi, la vediamo nei filmati on line, mentre balla, balla, balla, balla. Sembra la dimostrazione vivente che “Volere è potere” . Oggi, Roberta ha trovato un un amore bello. L’ho conosciuto durante l’intervista. Si chiama Giuseppe e non nasconde di aver avuto un po’ di timore all’inizio nell’approcciarsi a lei. Poi, però, è cominciata la magia. Giuseppe ha capito ciò che lo legava a Roberta. Non erano solo le farfalle nello stomaco che provava quando la vedeva. La loro relazione gli avrebbe cambiato per sempre la sua prospettiva di vita. Ora, vogliono un bimbo. E si sono organizzati nei minimi dettagli, per affrontare la gravidanza e la crescita di questo esserino, che le auguro arrivi presto! Tempo fa, sono stati alle iene e hanno parlato del sesso tra persone disabili e i cosiddetti normodotati. Così hanno potuto parlare della loro storia d ‘amore e di quanto la relazione tra persone diverse possa essere speciale.

Per tutta questa energia e passione, Entusiasmabili ha chiesto a Roberta di contribuire nella veste di blogger. Saprà far scoprire molte altre cose di se’, contagiando tutti con il suo sorriso e facendo conoscere i diritti di chi ancora oggi, senza una giusta conoscenza, può essere indifeso.